Qualche tempo fa, vi avevo proposto un simpatico libriccino, Del furor d’aver libri, che, a dispetto del titolo, non parlava affatto del bisogno di circondarsi di volumi. Quella lettura mi ha lasciato addosso il desiderio di dedicare un post all’ossessione che ci fa accumulare testi in ogni angolo, persino nei più impensati, delle nostre case. Libri che rischiano di diventare pietre d’inciampo, ma di cui non possiamo fare a meno.
Forse, per preservare la nostra sanità mentale e i nostri spazi vitali, dovremmo dare fuoco alle nostre ipertrofiche collezioni letterarie (La libraia virtuale ha sognato di farlo). Però credo che non ne saremmo mai capaci: non ci si libera così facilmente dalle parole. Una volta che l’inchiostro è entrato in circolo, non c’è più rimedio.
Come potrete intuire dal ritardo con cui esce questo articolo, ho rimuginato a lungo sul “furore d’aver libri”: la mia penna continuava a bloccarsi. Io e la mia Musa ci siamo trovate davanti a un ostacolo imprevisto, eppure così ovvio: ogni lettore-accumulatore ha un rapporto particolare con l’oggetto della sua ossessione. La mia prospettiva non poteva che essere parziale e limitante: non posso certo arrogarmi il diritto di parlare per tutti i booklovers.
Che fare? Ho accarezzato l’idea di intervistare altri blogger e lettori, di spingerli a mettere a nudo le loro librerie e gli scheletri che si nascondono tra quelli scaffali, ma avevo paura di risultare inopportuna. Alla fine, mi sono accontentata di psicoanalizzare il mio furore (d’aver libri): spero che possiate prendere spunto dalle mie piccole, sin troppo personali, riflessioni per animare il dibattito, per discutere di questo tema, sul web o nella vita reale, insieme ai vostri amici di letture.

Bene, sono pronta a stendermi sul lettino di Freud e a far interpretare alla mia Musa il ruolo dello strizzacervelli. Proverò a ripercorrere i passi che mi hanno portata ad accumulare una mole impressionante di libri sino ad arrivare a un punto di svolta, alla decisione di rimodulare in modo drastico il mio concetto di libreria.
La mia Musa inforca un paio di occhialetti e si sforza di assumere un’aria professionale: “Mi dica, quando è iniziata la sua malsana ossessione per i libri?“
“Non appena ho preso confidenza con la strana arte della lettura, ho subito cominciato ad accumulare romanzi, complici due genitori disposti ad assecondare la mia bibliofilia.”
“Capisco, capisco. Vede capita spesso che parenti e amici finiscano, più o meno inconsapevolmente, col peggiorare la situazione, col favorire questa insana mania: non appena un individuo manifesta i primi sintomi del morbo comunemente noto come “sindrome del lettore forte”, i suoi conoscenti, invece di correre ai ripari, decidono, stoltamente, di incoraggiare la sua passione per i libri.“

“Ho continuato ad accumulare volumi, preferendoli a vestiti e accessori: un armadio mezzo vuoto mi inquietava molto meno di uno scaffale non ancora strapieno.”
“Per caso, cercava di colmare anche un vuoto affettivo? “
“Sono una figlia unica e, da sempre, c’è una certa stranezza nella mia testa, una stranezza da aspirante scrittrice… cough… fallita. Per questo motivo, da ragazzina tendevo spesso a sentirmi incompresa, a cercare rifugio nei miei libri troppo letti, per citare Antunes.“
“Quella mole smisurata di pagine potrebbe rappresentare un muro eretto tra il lettore e la vita? “
“No, le cose non stanno affatto così. Quei libri mi servivano come testa di ponte per raggiungere le altre persone, per cercare di indovinare i loro pensieri nascosti. I romanzi ci permettono di entrare nella mente degli altri, di calarci nei loro panni: secondo me, sono un’ottima scuola di empatia. Per non parlare della complessità del mondo che ci circonda: i libri possono aiutarci a comprendere la realtà, anche se non sono quasi mai in grado di permetterci di cambiarla in meglio. Adesso capisce perché ho bisogno di leggere e di accumulare volumi?”

“Come è venuta a patti con il suo furor d’aver libri? Mi sembra che alla fine lei abbia trovato una sorta di equilibrio, si spera non precario, tra la sua ossessione letteraria e la capacità della sua libreria.”
“Intorno ai vent’anni mi sono resa conto di aver accumulato troppi volumi, spesso inutili. Allora ho deciso di dare via tutti i libri che non avevano più un significato, affettivo o filosofico-intellettuale, per me: ne ho venduti alcuni e ne ho regalati altri alla biblioteca. Volevo ancora vivere circondata da carta e inchiostro, ma non volevo più ammucchiare testi a caso: sentivo il bisogno di circondarmi solo di autori e personaggi significativi. Chissà se sarà capitato qualcosa di simile anche ad altri bibliofili…
Oggi la mia libreria è una libreria diffusa: comprende non solo testi cartacei, ma anche ebook e si espande sino ad abbracciare i volumi conservati negli archivi digitali e i romanzi che ho preso in prestito in biblioteca. Non ho più bisogno di possedere una copia fisica di un testo per “sentirlo mio”. Il furor d’aver libri arde ancora nel mio cuore, ma, per lo meno, non corro più il rischio di venire sepolta viva da una pila di volumi pericolanti. “
“Temo che, per una bibliofila impenitente come lei, questo sia già un buon risultato, ma io sono di parte: se lei non leggesse più, io svanirei nel nulla. Bene, il tempo a nostra disposizione è finito.” La mia Musa si toglie gli occhialini da strizzacervelli e inizia a darmi di nuovo del tu: è pronta a tornare ad assillarmi con i suoi consigli.
Ora tocca a voi lettori dietro lo schermo: siete degli accumulatori compulsivi, oppure avete imparato a gestire la vostra smania di libri?
P.S. Il furor d’aver libri non va confuso con la bibliomania: i bibliofili leggono tutti i libri che accumulano!
Approfondimenti:
Io leggo perché… ne ho bisogno – Penna blu
Accumulare libri NON è per forza una cosa bella – Il nido del corvo
Tsundoku: la parola giapponese per “l’arte” di accumulare libri che non leggeremo mai – Greenme
In parte sono diventato accumulatore seriale…per fortuna che esistono le versioni editoriali digitali! 😜
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Meno male perché se no tra bat-collezioni e altro rischi grosso ;).
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Concordo 😂
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Io ho imparato a gestire la mia mania di accumulare libri per una questione di sopravvivenza 🙂 ho deciso infatti da tanti anni di vivere all’estero e purtroppo il mio vivere “all’estero” si esteso a due terre straniere che si sono aggiunte all’Italia. Quindi sono costretto a comprare pochi libri perché non so proprio dove metterli, vivo praticamente in tre case… ho poi considerato il problema ufficialmente risolto da quando ho aggiunto la lettura degli ebook (ormai il 50% dei libri li leggo in versione digitale).
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Devo ancora abituarmi agli ebook, ma sono un’ottima alternativa, specialmente per chi, come te, deve destreggiarsi tra più case. Forse potresti considerare tuoi anche i volumi che si trovano nelle biblioteche dei paesi in cui hai messo radici ;).
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Resto dell’idea che bisogna trascendere dall’idea del “libro” come mera espressione del genio artistico piuttosto che oggetto consumistico volto ad arricchire la propria inconscia immagine di “amante della lettura” che altro non è che un inno narcisistico del “sé”, in pieno vigore dell’individualismo sociale dei nostri giorni.
I libri vanno posseduti perché vanno letti, e sembrerebbe una cosa assai scontata questa se non fosse che la materia individualista di questo secolo non abbia perforato persino la sacralità dell’arte, non più ritratto della genialità e dell’irriverenza del genere umano ma ridotto a semplice strumento del Narciso 2020.
Grazie per la menzione! Ti seguo molto volentieri! (Se ti va ricambia 😉 ).
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Il tuo articolo mi è sembrato perfetto per espandere la riflessione sul furore d’aver libri, quindi la citazione era d’obbligo ;).
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Come potrai immaginare, mi rispecchio molto nelle tue motivazioni (tra l’altro… sono anch’io figlia unica…). Sono cresciuta in una casa che era già piena di libri, con nonni e genitori che facevano della lettura uno dei pilastri della propria vita. Nonostante mi sia imposta l’utilizzo del prestito bibliotecario, prima, e l’uso degli ebook, dopo, ho continuato ad accumulare libri.
Ne ho regalati tanti alla biblioteca di quartiere, soprattutto quelli che non erano i miei preferiti, così come ne ho regalati alle biblioteche delle scuole dei miei figli…. ma…. ma la casa resta piena.
A mia parziale discolpa, posso dire che i miei scaffali sono a disposizione di amici e parenti, che vi accedono in alternativa alla biblioteca…. può bastare a mitigare la condanna per accumulo?
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Con una simile attenuante, la condanna decade per forza XD. Invidio molto i tuoi amici e parenti ;).
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Io vorrei tanto leggere qualcosa scritto da te, racconto o romanzo! 😁
Quanto all’accumulare libri, nonostante qualche parere contrario, non mi ritengo un grande accumulatore. Espando praticamente solo la mia collezione di poemi epici, e con una certa lentezza. Anche sul fronte fumetti ne acquisto con il contagocce, però conservo la mia vecchia collezione.
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Grazie, mi lusinghi. Anni fa, ho scritto un romanzo che è rimasto nel cassetto e di cui probabilmente ora mi vergognerei a morte. Penso che un amante della grammatica come te rischierebbe l’infarto leggendolo XD.
Fai bene a curare le tue collezioni scegliendo con cura ogni pezzo-testo :).
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Be’, sei sempre in tempo per scrivere altro…
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Penso di essere stata un’accumulatrice compulsiva di libri per un po’, finché non mi sono resa conto di avere troppi Urania non letti impilati in giro e mi sono posta un freno. L’idea era quella di non acquistare più nessun nuovo libro finché non avessi finito di leggere tutti quelli che avevo in casa (ovviamente c’è stata qualche piccola eccezione 😁). Poi ho trovato la scusante degli ebook presi in prestito.
Anch’io sono figlia unica ma, a differenza tua, la mia passione per i libri è nata dal nulla, perché i miei genitori e i miei parenti in generale non amano leggere. Sono la pecora nera della famiglia 😆
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La tua collezione di Urania deve essere spettacolare :).
I miei non sono dei lettori forti (purtroppo), ma hanno sempre incoraggiato la mia passione bibliofila, finendo poi col leggere diversi dei miei libri XD.
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Mai acquistato in modo compulsivo, scelgo i libri poco per volta e li leggo subito dopo, distribuendo più o meno equamente tra copie fisiche e digitali. Ma mi sento in colpa a trascurare i numerosi libri che già hanno i miei genitori!
Il mio difetto più grande, però, è che non riesco a liberarmi dei libri letti: che mi siano piaciuti o meno, ormai c’è un pezzetto di me dentro. Invidio molto chi riesce a regalarli alle biblioteche 🙂
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Trovo molto bello questo tuo legame speciale con i libri: i sono decisamente meno sentimentale ;). Buone letture!
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Mai avuto né una gran disponibilità economica né una gran disponibilità di spazio fisico, quindi il mio accumulare si è dovuto limitare all’adozione di libri che mi sembrassero abbastanza preziosi da meritare spazio e denaro (penso sia una conclusione alla quale siamo arrivatз in tantз, dovendo limitare i danni). Con gli ebook sono meno brava, perché non occupano spazio in casa e costano meno, stando dietro alle offerte, ma anche qui sono migliorata grazie a MLOL Plus e Scribd. Piccoli passi! 😂
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Beh certe offerte, specialmente quando si parla di ebook, sono irresistibili XD. Buone letture!
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Io accumulo, fin troppo. Ma quest’anno ho iniziato a farlo con più attenzione: ho ridotto drasticamente i libri comprati (meno di 30 rispetto ai quasi 90 dell’anno scorso), scelto con più cura del solito quelli presi in biblioteca e ho iniziato a dare via quelli che non mi piacciono o interessano più. Diciamo che sono all’inizio del processo 😁
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Brava! Meglio meno libri, scelti con cura, che tanti che non ci piacciono più. Buone letture :).
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Esatto!!!! Buone letture anche a te!
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Cedo sempre alla tentazione di prendere libri in prestito in biblioteca anche se sugli scaffali e sul comodino ho ancora moltissimi miei acquisti cartacei da leggere… si può considerare un sintomo di “furor di libri”? 🤣
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Temo proprio di sì XD. ❤
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