Gioventù senza Dio

Gioventù senza Dio: il titolo del romanzo di Ödön von Horváth si impone subito all’attenzione, così come la voce, graffiante e malinconica, di Marco Foschi. L’attore ha prestato la sua voce al protagonista dell’opera, un professore che vede addensarsi sulla sua testa nubi di tempesta. Il mondo degli audiolibri è una terra (relativamente) incognita per la sottoscritta, ma i podcast di Ad alta voce (disponibili su Ray Play Sound) sono riusciti a fare presa su di me sia per la loro qualità, sia per lo spessore dei titoli proposti.

Il breve e amarissimo romanzo di Horváth è ambientato nella Germania degli anni ’30: un paese in crisi in cui si stanno diffondendo i bacilli della peste morale destinata a sfociare nell’orrore nazista. Sin dalle prime battute avvertiamo un senso di soffocamento: la mancanza d’aria che prova chi vede venire meno la sua libertà e la speranza in un futuro migliore. Il libro si apre con un presagio di sventura: una macchia bruno-rossastra ci lascia intuire che presto verrà versato del sangue.

Il professore, un trentenne che ha attraversato le tenebre della Prima guerra mondiale, sente di essere distante anni luce dai suoi scolari: li definisce come gramigna, perché li considera come il cattivo frutto di annate travagliate. La spaccatura tra l’insegnante e la sua classe diventa irreversibile quando l’uomo, durante una lezione, afferma che le persone di colore sono – tu guarda – persone e che devono essere trattate come tali. Un’osservazione rivoluzionaria, scioccante, in un paese in cui i sentimenti umanitari stanno cedendo il passo al razzismo dilagante.

Il professore domina la scena dalla prima all’ultima pagina: Ödön von Horváth ha dato vita a un personaggio complesso, sfaccettato e, a tratti, contraddittorio. Un uomo che ha smesso di credere in Dio, ma che continua incessantemente a pensare a Lui, ad avvertire la Sua presenza. Un uomo che considerava l’insegnamento come una pietra miliare per costruire un futuro migliore, ma che ormai non crede più nel valore della sua professione. L’insegnante usa parole durissime nei confronti dei suoi allievi: li ritiene una causa persa e pensa che sia impossibile impedire il declino morale della società in cui vive.

La tensione che si è accumulata di pagina in pagina è destinata a sfociare in una tragedia preannunciata che si consuma nel corso di un’esercitazione militare. Forse il professore avrebbe potuto prevenire quel dramma, ma ha preferito non prendere la parola, non esporsi in prima persona: si è limitato ad occupare il suo posto fisso e a ricoprire il ruolo dell’osservatore (un ruolo che, a tratti, sconfina in quello del voyeur). Nei capitoli successi, l’uomo sarà chiamato a fare i conti col suo peccato d’omissione e a decidere se rompere o meno il muro del silenzio.

Il protagonista di Gioventù senza Dio è, suo malgrado, parte del problema: condivide un destino comune, segnato dal peso di una colpa ineludibile e incancellabile. La sua figura, per certi versi, mi ha ricordato il cinico e lacerato Curzio Malaparte de La pelle. Il professore sa che il suo paese si sta avviando verso il baratro del nazismo, ma è incapace di porre rimedio alla catastrofe:

Gli uomini son diventati pazzi, e quelli che non sono impazziti non hanno il coraggio di mettere la camicia di forza ai pazzi furiosi.

Questo testo bruciante ha un unico difetto: la sua carica esplosiva ed eversiva termina troppo presto. Il finale, a tratti lento e troppo moraleggiante, non è altezza del fulminante incipit e dell’esplosiva parte centrale.

Il romanzo di Horváth è stato scritto nel 1937, ma è ancora terribilmente attuale, non solo per l’importanza della tematica affrontata. Questo libro ci parla di una realtà a noi più vicina di quanto non vorremmo ammettere: dallo strapotere dei ricchi alla disoccupazione dilagante, dal vuoto di valori allo scontro intergenerazionale.

Approfondimenti:

Su Google potete leggere parte dell’affascinante introduzione all’edizione italiana targata LIT

Esistono diverse edizioni dell’opera, quindi vi consiglio di consultare i siti di diverse CE e di scegliere quella che preferite.

La biografia dell’autore su Treccani.it

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