Fiabe russe

Siete prontə per una full immersion nel folklore russo? Mentre spulciavo tra gli scaffali virtuali di Project Gutenberg – scrigno di gemme letterarie semisconosciute – ho scovato una vecchia antologia di fiabe russe, impreziosita da una serie di deliziose illustrazioni. Prima di farvi accomodare nel mio salotto virtuale e di offrirvi un bicchiere di vino addolcito col miele, sento il bisogno di mettervi in guardia: ho scelto apposta una raccolta “non a prova di bambinə”, non edulcorata e/o politicamente corretta, perché il fascino delle fiabe risiede proprio nel loro cuore di tenebra.

Folk Tales from the Russian di Verra X.K. De Blumenthal è una raccolta “ristretta” – conta solo nove fiabe – però, come recita il proverbio, nella botte piccola c’è il vino buono: queste storie, rinarrate in un inglese estremante scorrevole, sono capaci di farci ritornare bambinə, di riportarci alla mente i racconti della buonanotte che non ci stancavamo mai di ascoltare.

L’antologia è nata dal desiderio di preservare una tradizione orale che, a inizio ‘900, rischiava di scomparire con l’avvento della modernità: le fiabe russe sembravano destinate a svanire nel nulla assieme ai bardi itineranti che le avevano custodite e trasmesse per decenni. Blumethal ha raccolto e tradotto queste storie – racconti che racchiudono in sé le gioie, i dolori, le speranze e le paure di una “giovane” Russia – salvandole dall’oblio. Grazie al suo lavoro, i booklovers di altri paesi hanno potuto esplorare il folklore del suo paese.

Folk Tales from the Russian si presta sia a essere una lettura di puro intrattenimento, sia a deliziare i lettori che vogliono mettere in pratica gli insegnamenti di Propp. Questi racconti possono venire analizzati alla luce del “metodo formale”, la branca della critica letteraria che analizza il funzionamento dei meccanismi letterari:

Un tentativo di osservare più da vicino le “funzioni” dei singoli elementi testuali venne compiuto da Propp sul corpus delle fiabe russe di magia. Propp scoprì che molti episodi delle fiabe si ricalcavano l’un l’altro, ed erano riconducibili ad un unico schema, attuato in modo diverso in ogni fiaba. (…) L’analisi “morfologica” mostra che le fiabe di magia si basano su un numero limitato di funzioni (“allontanamento”, “proibizione”, “violazione”, e così via, per finire con “punizione” del cattivo e “matrimonio” dell’eroe) che non sono sempre presenti, ma da cui ogni fiaba attinge, sfruttandone ora un maggiore ora un minor numero, per comporre la propria sequenza. (Le teorie della critica letteraria, Francesco Muzzioli, Carocci, 2010)

Nel caso vogliate cimentarvi in una “caccia” alle “funzioni” di Propp, vi rimando al pratico schema riassuntivo del video-editor e blogger occasionale Tiziano Ottaviani. Potrete usarlo anche per mettere a confronto le fiabe di diversi paesi e trovare punti di contatto più o meno inaspettati tra il foklore di culture anche molto distanti tra loro.

Detto questo, direi che è arrivato il momento di dare un’occhiata più da vicino a queste storie e di fare la conoscenza di belle fanciulle, giovani dotati di bizzarri talenti e immancabili matrigne cattivissime. Iniziamo da The Tsarevna Frog una fiaba in cui, invece del canonico principe ranocchio, ci troviamo di fronte a una principessa rana. La vicenda della fanciulla-ranocchia non si conclude sbrigativamente col classico bacio: assisteremo a una serie di prodigi, inclusa una metamorfosi in cigno che mi ha riportato alla mente Odette, e al superamento di svariate prove.

Passiamo a Seven Simeons, una storia incentrata su sette fratelli: ognuno di loro possiede una particolare abilità. Nel mondo delle fiabe capita spesso di incontrare personaggi dotati di talenti più o meno surreali, ma vi confesso che non mi ero mai imbattuta in un giovane capace di rubare qualsiasi cosa senza venire scoperto. Il fratello in questione ammette candidamente di essere in grado di derubare chiunque, rischiando di passare grossi guai. Il topos dei talenti bizzarri è presente anche in The Language of the Birds in cui un ragazzo impara la lingua degli uccelli. Peccato che, ancor prima di apprendere l’abc del linguaggio dei pennuti, sia già in grado di comunicare col suo alato maestro…

Passiamo da ragazzi di talento allo “scemo del villaggio”: Ivanoushka the Simpleton. Lo sciocco riuscirà a farsi beffe dei suoi più astuti fratelli, che hanno tentato di prendersi i suoi meriti. Giusto per la precisione, non si limiterà a sbeffeggiarli: li mutilerà perché in una raccolta di fiabe che si rispetti non può mancare un tocco macabro. Il tema dei “fratelli coltelli” compare anche in Woe Bogotir: in questo racconto un fratello ricco e uno povero finiranno con lo scambiarsi i ruoli in seguito all’intervento di un “eroe” russo, la personificazione della sfortuna.

Salto a piè pari Dimian the Peasant e The Golden Mountain, due storielle piuttosto scialbe, per passare a due fiabe incentrate sulle imprescindibili matrigne cattive. In Baba Yaga, una sorta di variazione sul tema “Hansel&Gretel”, due bambini vengono spediti dai loro amorevoli genitori in casa di una strega: per loro fortuna incontreranno degli inaspettati aiutanti. Invece in Father Frost una fanciulla viene lasciata, per volere della sua matrigna, alla mercé del Gelo.

Se amate le fiabe, se vi piace esplorare il folklore di altri paesi e se volete approfondire le “funzioni” di Propp, non dovreste lasciarvi sfuggire questa deliziosa antologia. Vale la pena di sfogliarla anche solo per le graziose illustrazioni che accompagnano ogni racconto.

Nota:

Questa recensione è rimasta a lungo nel mio cassetto virtuale, anche perché ho scoperto che spesso fiabe identificate come russe sono in realtà ucraine. Ho deciso di pubblicarla perché continuo a pensare (e a sperare) che la cultura possa servire a fare da ponte tra i popoli e che sia importante conoscere il folklore di altri paesi.

Approfondimenti:

Fiabe popolari russe – Maestro Francesco 

Il mondo che c’era e non c’era – diLetti e Riletti 

C’era una volta in dodici fiabe russe – Russia Beyond

12 pensieri su “Fiabe russe

  1. In ogni parte del mondo, le fiabe e le favole hanno spesso qualche elemento molto cupo (molte furono tramandate in ambito contadino, da gente che non aveva certo la vita facile e che perciò cercava di preparare la prole ad avere a che fare con la peggior feccia) perciò un risvolto horror non arriva certo inaspettato, se ci parli di fiabe russe! ^^
    Non sapevo, però, che nelle storie russe fossero così diffusi i protagonisti con talenti inconsueti – in pratica,si potrebbero usare come ispirazione per personaggi supereroici. ^^

    Intanto, spero sempre che in Russia, oggi, si ricordino in che modo vadano trattati gli zar e che questo mondo faccia un passo avanti nel comunicare valori e storie tra i suoi vari paesi. 🤞
    E così, con una punta di egoismo, non avrei più ostacoli nell’acquisto dei nuovi albi dell’edizione italiana di Exlibrium, fumetto russo urban fantasy ad ambientazione bibliotecaria 😀

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    1. In effetti, oltre a “Fables” (di cui ho spesso sentito parlare, ma che non ho letto), ci starebbe un fumetto con supereroi ispirati alle fiabe di vari paesi.
      Incrocio anche io le dita, ma questi sono tempi cupi, cupi come le fiabe dei Grimm…
      Non conoscevo “Exlibrium”: dovrò dargli un’occhiata!

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      1. Fables va letto,senza se e senza ma: non è perfetto, ha sbavature e perde un po’ di mordente nella fase finale, ma resta un fumetto spettacolare e divertente! 😀
        Exlibrium da noi è pubblicato da Italycomics, casa un po’ sfortunata: pubblica spesso cose interessanti, ma non fa mai il botto per qualche motivo, e a questo giro le sue pubblicazioni sono tutte provenienti da uno specifico editore russo, quindi la congiuntura non li aiuta 😦
        A ogni modo, sono usciti 15 albi spillati e un volume che raccoglie i primi capitoli, nel caso tu voglia fare un salto in libreria 🙂

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  2. Che belle le raccolte di fiabe! Purtroppo questa guerra ci lascerà in eredità anche una lacerazione in mezzo a due culture che si sono così tanto influenzate a vicenda. Già l’Unione Sovietica ci aveva messo del suo, adesso poi…

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  3. Che bello! E’ da diverso tempo che desidero indagare folklore e storie popolari anche di culture più distanti dalla nostra, per quanto possa esserlo quella russa che, pur essendo europea, ha tutto un panorama folkloristico piuttosto diverso dal nostro e di cui so molto poco. Si vede che, alla fin fine, le fiabe di tutto il mondo hanno sempre dei nuclei tematici molto molto simili tra loro, segno che ci sono probabilmente elementi universali che ci parlano a prescindere dalla nostra provenienza o dal modo in cui son raccontati. Anche la genesi del libro sembra molto simile a quella della raccolta dei fratelli Grimm, nata per il loro desiderio di raccogliere e tramandare un patrimonio orale che rischiava di perdersi con il tempo.
    Purtroppo la guerra non ha fatto altro che rafforzare la diffidenza verso tutto ciò che è russofono, con un rischio di impoverimento enorme; è da criminali, ad esempio, la decisione di rimuovere i libri degli autori russi o polemizzare su opere e balletti russi a teatro. La cultura è davvero l’unico ponte possibile, in questo momento, ed è sempre più fondamentale fari circolare e conoscer ciò che di bello la Russia ha saputo regalare al mondo a prescindere dai suoi leader.
    Questa raccolta mi sembra davvero interessantissima: sai per caso se esiste anche in formato fisico?

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    1. Molte raccolte di fiabe sono nate proprio dalla necessità di preservare un patrimonio orale che rischiava di perdersi! E sì, ci sono elementi comuni in racconti di culture molto diverse ed è affascinante provare a individuarli.
      Condivido le tue preoccupazioni riguardo alla cultura russa: in questo momento è importante studiarla sia per cercare di capire meglio quel paese, sia per provare a riallacciare un dialogo di pace. Un dialogo che chi si occupa di cultura continua a cercare, nonostante l’atrocità della guerra.
      Esistono copie fisiche, ma temo che siano care e/o difficili da reperire. Però esistono svariate raccolte di fiabe russe in traduzione!

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