Oggi voglio proporvi una selezione di titoli dedicati al Giappone: libri che vi permetteranno di scoprire la cultura di questo affascinante paese e/o di ripercorrere le tappe più significative della sua storia. Spazieremo da classici immortali a opere moderne, osservando la nazione anche dal punto di vista degli autori occidentali che sono approdati sulle sue coste. I miei consigli di lettura abbracciano diversi generi letterari, quindi spero di riuscire ad andare incontro ai gusti letterari di tuttə voi!
1. Racconti dei saggi del Giappone
Una selezione di aneddoti zen, corredati da eleganti illustrazioni. Forse, leggendoli non raggiungerete il satori, l’illuminazione, ma di sicuro diventerete un po’ più saggə!
2. Il Genji Monogatari e Il diario di Izumi Shikibu
Queste opere vi offriranno una prospettiva privilegiata su un’epoca caratterizzata da un’estrema raffinatezza e da un’incredibile fioritura culturale: il Periodo Heian. Il monogatari di Murasaki Shikibu è una pietra miliare della letteratura nipponica, invece il nikki è il diario di una celebre poetessa e dama di corte. Si tratta quindi di due libri “al femminile” scritti da donne che, grazie alle loro abilità letterarie, sono riuscite a conquistarsi “una stanza tutta per sé”.
3. Il muschio e la rugiada
Questa antologia è una vera e propria chicca: vi permetterà di ripercorrere lo sviluppo della poesia giapponese, dagli albori sino alla modernità. Imparerete a prendere confidenza con gli haiku e conoscerete autori immortali come Matsuo Bashō.
4. Kawabata, I meridiani
Non riesco a scegliere un’opera sola di questo autore. I suoi romanzi sono caratterizzati da atmosfere malinconiche e rarefatte, tratteggiate con una scrittura delicata ed elegante come un fiocco di neve.
5. Storie di Yokohama
Un volume che ci offre una prospettiva unica su un luogo che, attraverso le parole del grande maestro Tanizaki, si trasforma in una città letteraria per eccellenza. Questo trittico di racconti ci restituisce l’immagine di una Yokohama che non esiste più, ricostruita attraverso i ricordi dell’autore.
6. La foresta in fiore
I racconti giovanili di Mishima sono caratterizzati da una scrittura elegante e da una vena di malinconia. Tutti i personaggi desiderano qualcosa, ma i loro sogni sono irrealizzabili: sono in balia delle illusioni del mondo fluttuante, così come i protagonisti del Genji Monogatari.
7. Onnazaka
Il romanzo di Fumiko Enchi è ambientato nell’Epoca Meji, un periodo segnato dal contrasto tra modernità e tradizione. La protagonista, Tomo, è stata educata secondo i principi tradizionali che vogliono che una donna ubbidisca sempre al suo marito, però dentro di lei arde il fuoco di una passione inespressa. Purtroppo, Tomo sarà costretta a soffocare il suo bisogno di libertà, a vivere nell’ombra.
8. Con gli occhi dell’occidente: Ombre giapponesi e La bellezza del Giappone segreto
Lafcadio Hearn, l’eclettico viaggiatore che è riuscito a raggiungere il cuore (kokoro) segreto dell’antico Horai, ha rinarrato alcuni racconti tradizionali. Il risultato è un’antologia sorprendente: un vero e proprio viaggio all’interno del folklore nipponico. Hearn descrive un Giappone che non esiste più, una nazione che sta per venire travolta dall’ondata della modernità. Il tramonto della tradizione viene descritto nei saggi di Alex Kerr, l’occidentale che “ha raccolto il testimone” di Lafcadio e che è diventato il custode delle antiche arti giapponesi.
9. L’isola dei senza memoria
Quando si parla di autori nipponici contemporanei la mia predilezione non va tanto a Haruki Murakami, quando a Yōko Ogawa. I capolavori Murakami, per quanto scritti in uno stile impeccabile e ammirabile, non riescono a emozionarmi: le sue storie oniriche mi risultano sempre un tantino aliene. Invece, questa scrittrice ha suscitato il mio interesse con i suoi romanzi incentrati sul tema della memoria.
Ora tocca a voi. Quali titoli aggiungereste alla lista?
Approfondimenti
Viaggi letterari: Giappone – Il mestiere di leggere
Tra i saggi letterari, consiglio quello di Serena Lavezzi, grande conoscitrice della letteratura e cultura Giapponese: “Dall’Hokkaidō al Kyūshū”. Tra gli autori contemporanei ci sono molte donne talentuose, che possono conquistare chi ama i thriller psicologici. Natsuo Kirinoè tra queste.
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Grazie mille per i consigli, Pina! Tra i tuoi interessanti post dedicati alla cultura e/o alla letteratura giapponese, mi è particolarmente rimasto impresso quello su “Stazione Ueno” >https://ilmestieredileggereblog.com/2021/05/23/yu-miri-tokyo-stazione-ueno/
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Si, un ottimo romanzo.
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Oh, questo articolo ci sta proprio, dopo tante “navigazioni in acque nipponiche” da parte tua!
È un tipo di letture che vorrei approfondire, ma che lo stile un po’ “altro” degli scrittori giapponesi mi ha fatto sempre approcciare dubbiosamente. Credo di aver letto poche opere del o sul Giappone: un romanzo di una sopravvissuta ai bombardamenti atomici (di cui non ricordo il titolo e che abbandonai) e un saggio sugli esperimenti dei medici giapponesi sui prigionieri di guerra durante il conflitto mondiale (“I medici del Sol Levante”, di Daniel Barenblatt).
Non posso però non citare lo “Heike monogatari”, poema che credo sia introvabile integrale in italiano.
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Diciamo che volevo tirare le fila di un percorso di lettura e poi, onestamente, questi post riassuntivi sono comodi da scrivere🤣.
In effetti, la letteratura giapponese può scoraggiare i lettori: ci vuole un po’ prima di trovare testi adatti ai propri gusti. Secondo me, tra i monogatari e i nikki potresti trovare qualcosa in grado di fare al caso tuo (specialmente contando su edizioni corredate da una buona introduzione).
Grazie mille per il consiglio sullo “Heike monogatari”. Ho trovato un’edizione italiana, ma dubito che sia integrale >https://www.inventati.org/zabu/Heike%20Monogatari/La%20Storia%20degli%20Heike%20-%20Vol.%201/La%20Storia%20degli%20Heike%20-%20Volume%201.pdf
P.S. Visto che hai dedicato ben quattro (ho contato bene?) post al tuo “ritiro dalle scene” continuo a pensare che la tua sarà solo una pausa temporanea: secondo me, vuoi continuare a divulgare cultura, ma devi trovare un modo diverso, meno frustrante e meno “assorbi tempo” per farlo. Nel frattempo, ti auguro di poterti dedicare ai tuoi altri interessi 🙂.
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Wowowow, io pensavo di leggerlo (prima o poi😜) e prendere l’edizione di Einaudi, dici che nonostante le 1430 pagine dichiarate, non sia integrale?
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Non sapevo neppure esistesse. Non è che si tratta del “Genji monogatari” e non dell'”Heike monogatari”?
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Eh, infatti a me è subito venuto in mente quello, che tra l’altro non è stato pubblicato (salvo nuove edizioni recenti) in forma integrale dall’Einaudi.
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Breve storia triste: mi ricordavo che “Genji monogatari” di Einaudi aveva la copertina bianca, quindi mi ero convinta che quello con la copertina azzurra fosse l'”Heike monogatari”, e invece è una riedizione del primo. Mi sento molto scema e molto delusa!😅
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Ah ah la confusione è più che comprensibile. Comunque, sono sicura che Joel (Aussie Mazz) saprà consigliarti un’edizione (al massimo in inglese) nel caso tu volessi cimentarti con l’Heike.
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Direi forse “La stori segreta dei samurai” (a short story of the samurai) di Clements: non è un’opera letteraria, ma un saggio su una parte della storia del Giappone.
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Oh, sembra molto interessante! Grazie per la dritta 🙂.
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Prego!
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Nella letteratura giapponese ci farò diversi giretti a breve, o almeno conto di farlo visto che avrei intenzione di leggere nel corso dell’anno tutti i libri della collana che è uscita l’anno scorso con Il Corriere della Sera. Si accettano scommese su quanto non ce la farò!🤣
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Ah ah, sai è un progetto lodevole, ma, per come la vedo io, non è l’ideale: voglio dire non è detto che tutti gli autori (vuoi per generi, vuoi per temi trattati) ti siano congeniali. Comunque, seguirò le tue incursioni nella letteratura giapponese! Gambare!
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Vero, ma prima di farla mi sono guardata i titoli e bene o male o volevo leggerli, oppure mi è venuta curiosità indagando e quindi eccomi qua!😂
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Beh allora fai benissimo a lanciarti!
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Io aggiungerei senz’altro Murakami. Un autore che amo moltissimo. Alcuni gli rimproverano la sua eccessiva occidentalizzazione, ma secondo me sotto la patina cosmopolita la “giapponesità” di Murakami resiste ed è proprio la sua ibridazione che lo rende particolarmente interessante. L’isola dei senza memoria mi è piaciuto molto, inoltre ti segnalerei una deliziosa raccolta di racconti, Ragazzo d’oro, ragazza di cristallo, di Li Yiyun, edita da NNE
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Di Murakami apprezzo molto lo stile, ma devo trovare dei suoi romanzi con trame più affini ai miei gusti. Forse, più avanti leggerò “Drive my car”. Secondo me, la sua “giapponesità” si avverte eccome: se non ricordo male, ho letto che è stato influenzato da grandi maestri come Kawabata.
Mi segno la raccolta di racconti per una possibile futura esplorazione della letteratura cinese contemporanea. Non sapevo che NNE si occupasse anche di letteratura orientale: è un’ottima notizia.
Ah, visto che ho appena finito “Lo squalificato” aggiungo Osamu Dazai all’elenco di autori giapponesi da scoprire o riscoprire.
Grazie mille per le tue proposte e buone letture!
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Oh, mi sa che ho fatto una gaffe… chissà perché associavo i racconti di Yiyun Li al Giappone, e sì che il nome avrebbe dovuto mettermi in guardia… 🙂
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Non preoccuparti Marisa, anzi è stata l’occasione per proporre un testo che mi sembra molto interessante!
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