Adolesco

Provate a digitare Adolesco sul vostro motore di ricerca. Fatto? Dovreste aver trovato due verbi latini. Il primo viene tradotto in due modi : 1) crescere, svilupparsi, rafforzarsi 2) diventare adulto. Il secondo può assumere il significato di ardere. Entrambi si adattano alla perfezione al protagonista del romanzo di Timothy Megaride (è un eteronimo, ne riparliamo dopo), che uscirà il 1 aprile per Il ramo e la foglia edizioni. Tommaso è un adolescente, un ragazzo che deve capire cosa significa diventare adulto. Un sedicenne, ardente di passione, che è rimasto scottato dalla sua brama di vivere.

Tommaso decide di affidare la sua storia a un registratore, a uno strumento apparentemente anacronistico per un ragazzo di oggi. La sua voce ci accompagnerà dalla prima all’ultima pagina del romanzo e ci obbligherà a domandarci ma poi quando si fa il passaggio da ragazzo a uomo? (cit Zerocalcare).

Tommaso giura di raccontare tutta la verità a noi lettori-giurati:

Giuro di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità; tipo: dica lo giuro! Io sono Tommaso. Non ce ne può fregare di meno, direte voi. Per ora, dico io.

Sin dalle prime battute-righe, noi lettori rimaniamo affascinati dalla voce, a tratti ironica e beffarda, di questo adolescente “problematico”. Scopriamo subito che Tommaso è finito agli arresti domiciliari, isolato e senza accesso a internet. Ecco spiegato perché ha deciso di affidare la sua “versione dei fatti” a un registratore. Quello che non è chiaro è che cosa diavolo abbia combinato: perché questo ragazzo di buona famiglia è improvvisamente diventato un depravato?

Quale “crimine” ha commesso Tommaso? Per scoprilo dobbiamo calarci nei panni di Sherlock Holmes: dobbiamo rimettere insieme, una pagina alla volta, i pezzi del suo puzzle-storia. Dobbiamo riunire i frammenti di una trama che si riavvolge su sé stessa, seguendo le intermittenze del cuore e l’andamento di una confessione orale, fatta di ripensamenti e rivelazioni improvvise:

Non so se voi avete mai fatto un puzzle, tenete presente? Io, prima, qualche volta li facevo. Ora immaginate una cosa, tipo, che, quando voi non ci siete, il vostro cane si mangia dei pezzi del puzzle o li mordicchia tutti che voi non li potete più usare e magari sono dei pezzi importanti per formare la figura. Allora voi non potete finire il lavoro e la figura è tutta strana che voi non sapete che cazzo è. Bene è così anche per la mia storia. Cioè ci mancano dei pezzi importanti perché questi pezzi ve li hanno rubati gli adulti com’è successo a me.

Una confessione che, almeno all’inizio, sembra non essere altro che un rosario di parolacce e di oscenità. Mentre noi cerchiamo di recuperare i “pezzi rubati”, Tommaso non fa altro che parlare di tette, cazzi e via discorrendo. Questo sedicenne inizia a sembrarci un vecchio sporcaccione, un paladino dell’indecenza che, invece di affidarsi al taccuino di Bukowski, preferisce registrare ad alta voce le sue pulsioni erotiche.

Però noi lettori-investigatori non ci lasciamo depistare così facilmente. Sappiamo che, per il momento, dobbiamo mettere da parte ogni pudore e giudizio morale: se vogliamo capire come stanno davvero le cose, dobbiamo permettere a Tommaso di raccontare la sua versione dei fatti, senza filtri e censure.

Uno degli autori citati all’inizio di Adolesco, l’immenso Philip Roth, ci offre un indizio. Vi ricordate di Mickey, l’“indecente” protagonista de Il teatro di Sabbath? In quel libro, Roth ha messo a nudo non solo il pene di Mickey, ma anche l’animo umano e le tare di una società perbenista: l’oscenità di Sabbath non era mai fine a sé stessa. Timothy Megaride ha appreso alla per-erezione l’insegnamento del maestro: il suo romanzo è una perfetta lezione di educazione sessuale. Dietro i discorsi “scandalosi” di Tommaso si nascondono dei messaggi importanti.

La vicenda, ispirata a un fatto di cronaca, di questo adolescente agli arresti domiciliari è solo una parte del puzzle che noi lettori siamo chiamati a ricomporre. Adolesco è un libro dissacrante, ribelle, a tratti politicamente scorretto: un testo con più livelli di lettura, che ci costringe a mettere moto il cervello.

Il romanzo di Timothy Megaride è un libro-Giano, un testo bifronte, così come lo stesso Tommaso. Il protagonista di Adolesco è un ossimoro vivente: dolce e aggressivo, ingenuo e sagace, forte e debole. L’adolescenza è un’età di contrasti: un giorno puoi essere uno stronzo colossale e il giorno dopo un bravo ragazzo. L’adolescenza è un momento delicato in cui rischi di ferire gli altri e di venire ferito a tua volta. Una linea d’ombra fatta di tribolazioni e dolori, ma anche di amore e amicizia.

Questo libro-Giano è animato da due personalità diverse. In teoria, la voce che ascoltiamo dovrebbe essere solo quella di Tommaso, ma dietro le sue parole si avverte anche l’eco dei pensieri del suo autore. Timothy Megaride, attraverso la maschera del suo personaggio, si rivolge direttamente a noi lettori e ci pone delle domande scomode: cos’è l’amore? Cosa significa diventare grandi?

Tommaso è un ragazzo di oggi (ammira Greta Thunberg e smanetta su Tik Tok), ma molti dei suoi riferimenti cinematografici e culturali sono gli stessi di un millenial (Twilight, High School Musical). Queste citazioni “retrò” sembrano tendere un ponte tra la sua adolescenza e altre adolescenze letterarie, come quella raccontata in Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron. Questi riferimenti obbligano gli adolescenti di ieri (la sottoscritta fa parte della categoria) a ripensare a come si sentivano quando avevano quindici anni.

La scrittura, fluida e accattivante, di Timothy Megaride imita la spontaneità della lingua parlata: segue il filo dei pensieri confusi di Tommaso e la sua volontà di ignorare il più a lungo possibile alcune verità. Dietro questa apparente casualità si nasconde la mano di un artefice sapiente: ci troviamo di fronte a “caos costruito a arte” per mantenere viva la nostra attenzione.

Adolesco è una di quelle opere che bisogna aprire col bisturi per far emergere il non detto che si nasconde tra le righe (anche se, verso il finale, l’autore scopre le sue carte e ci viene in aiuto). Nel romanzo vengono affrontati temi importanti: certo, sono “filtrati” attraverso uno sguardo non ancora maturo, che tende spesso alla semplificazione, ma sono comunque lì, nero su bianco. Non possiamo evitarli, così come nessuno di noi può sfuggire alla sua adolescenza. Quei “dolori della crescita” ci sono tornati utili?

Approfondimenti:

Chi è Timothy Megaride? Un enigma da svelare. Starà a voi cercare di scoprire chi si nasconde dietro questo eteronimo. Vi posso solo rimandare alla sua “biografia”.

Il ramo e la foglia Edizioni 

La rassegna stampa della casa editrice

P.S. Ringrazio Il ramo e la foglia Edizioni per avermi dato l’opportunità di leggere questo romanzo in anteprima. 

11 pensieri su “Adolesco

  1. Bella segnalazione, me lo segno 🙂 come sempre, devo prima smaltire un po’ di letture prima di leggerlo, ma l’accostamento a Bukowski e la citazione a Sabbath gli daranno prioritá. Mi sembra interessante anche la casa editrice nonostante sia nuova. Ti posso chiedere come l’hai scoperta? Cerco case editrici di questo genere per un mio progetto futuro 🙂

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    1. Credo che rientri proprio nei tuoi gusti :).
      Sono stati loro a “trovare” me, non viceversa 😉 (e ne sono molto felice).
      Ti consiglio dare un’occhiata al loro “programma d’intenti”: potrebbe interessarti.
      Per cercare CE nuove la barra di ricerca di Twitter funziona molto bene.
      Buone letture e in bocca al lupo per il tuo progetto.

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